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Stupenda coppia di poltrone da ufficio "Parioli" versione Modello 8105 disegnate da Ennio Fazoli nel 1960 e prodotte negli anni 70 dalla nota Azienda Italiana MIM Mobili Italiani Moderni.

La poltrone da ufficio Parioli, sono composte da una struttura portante con scocche in compensato curvato di palissandro ad alta resistenza meccanica su cui sono fissate le imbottiture di gommapiuma stampata, il rivestimento è di tessuto originale in ottime condizioni, ha una base di alluminio pressofuso girevole, mentre il comfort è assicurato da due punti di snodo, uno tra base e sedile, e uno tra sedile e schienale.

Le caratteristiche significative erano individuate nella solidità, agilità, elasticità e leggerezza. 

Ottime condizioni generali, solo qualche piccolo segno del tempo come da fotografie.

Spesso queste poltrone vengono erroneamente attribuite a Ico e Luisa Parisi sia da mercanti, che da case d'asta.

Fonte Archivio Fazoli: https://www.mim-design.it/prodotti/poltrona-parioli.html

 

 

Nome del Prodotto: Poltrone MIM "Parioli 8105" di Ennio Fazioli
Designer: Ennio Fazoli
Anno di Progettazione: 1960
Stile: Moderno
Materiali Principali: Compensato curvato di palissandro, gommapiuma stampata, tessuto
Design Distintivo: Struttura portante in palissandro con imbottiture di gommapiuma stampata, base girevole in alluminio pressofuso
Dimensioni: 69x70xH90cm
Comfort: Due punti di snodo per assicurare comfort ottimale
Utilizzo Tipico: Poltrone per ufficio
Versatilità: Adatte per varie impostazioni di ufficio
Stato Attuale del Design: Ottime condizioni generali, con lievi segni del tempo
Note Aggiuntive: Spesso erroneamente attribuite a Ico e Luisa Parisi. Fonte: Archivio Fazoli (https://www.mim-design.it/prodotti/poltrona-parioli.html)

 

Era l'ottobre del 1958 quando il ventottenne Ennio Fazioli apre in largo dei Lombardi a Roma il primo showroom della nuova azienda, la MIM, e può finalmente dimenticare i mobili realizzati fino ad allora dalla Industria Mobili Fazioli; la vecchia produzione viene drasticamente abbandonata e ci si lancia in una totalmente nuova, quei mobili, cioè, che si cominciava allora a chiamare di design, termine ancora sconosciuto ai più, tanto che veniva pronunciato come era scritto. L'elegante allestimento del negozio è progettato da Ico Parisi che firma anche la nuova collezione. 
In quel periodo «Domus» introduce in Italia il mobile scandinavo di cui venivano esaltate le virtù: la semplicità, la praticità, l'onestà. Gli italiani assimilano quel linguaggio che ha il merito di svecchiarne il gusto. È un modo "nuovo" di fare mobili, che poi è un modo nuovo di abitare in una casa nuova: moderna, comoda e razionale. Lo stesso Fazioli è affascinato da questa novità ma non ne è convito appieno, si rende conto che quel tipo di approccio pur moderno e all'avanguardia, così com'è è adatto ai climi e alle società dei paesi da cui viene, Svezia, Finlandia e Danimarca, nelle nostre case e alle nostre latitudini non sembra adatto. 
A questo punto l'attenzione di Fazioli si rivolge al Nord e va direttamente da Ponti alla redazione di «Domus» a Milano, il direttore lo riceve inizialmente con diffidenza. Ponti apprezza però l'entusiasmo di questo giovane imprenditore e lo indirizza ad un eclettico designer comasco, Ico Parisi, i due si incontrano nel giugno del 1957, si accordano e Parisi inizia ad abbozzare una serie di mobili e manda i disegni preliminari a Roma dove vengono ingegnerizzati da Fazioli e tradotti in esecutivi. I nuovi prodotti sono sviluppati separatamente dalla produzione corrente, per realizzare i prototipi si utilizza un laboratorio dove vengono impiegati due operai con alcuni macchinari: le produzioni erano così diverse che non potevano coesistere.

Nasce così una nuova azienda che si chiamerà Mobili Italiani Moderni, a sottolineare la volontà di coniugare la modernità con il gusto e l'eleganza italiane. 
Il periodo che va dall'incontro con Parisi alla creazione della nuova società dura appena un anno, è una fase di sperimentazione, viene realizzata la collezione, si testano le nuove tecnologie. A metà del 1958 viene chiusa la vecchia società e la MIM prende il suo posto. 
Ad ottobre di quell'anno si inaugura il nuovo showroom in largo dei Lombardi, dove vengono presentati i mobili del catalogo insieme ad altri mobili prodotti da altre ditte, l'impressione che si ricava dalla prima collezione MIM è che sembra finita l'epoca dello stile scandinavo la cui essenzialità poco si sposava con il gusto e con la casa italiani e mal interpretava la nuova sicurezza acquisita dal paese alla fine degli anni Cinquanta. 

 

Poltrone MIM "Parioli 8105" di Ennio Fazioli

€ 0,00Prezzo
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